Questa antica radice orientale aiuterebbe a digerire e mantenere sotto controllo il colesterolo, ma attenzione alle controindicazioni - Proiezioni di Borsa

2022-07-23 01:57:05 By : Ms. Jasmine Chan

Come ben sappiamo, per contrastare i problemi intestinali e favorire una buona digestione, uno dei primi passi è modificare il proprio stile di vita. Ciò significa agire soprattutto sull’alimentazione, evitando di mangiare cibi grassi, ricchi di zucchero, e così via, e sull’attività fisica. Oltre a questo, però, potrebbe essere d’aiuto assumere anche integratori ed estratti naturali, sempre sotto il consiglio di uno specialista. In questo senso, su ProiezionidiBorsa abbiamo già parlato dell’efficacia dell’orzo, che sarebbe un ottimo lassativo naturale. Oggi, invece, parleremo di un’altra pianta che avrebbe le medesime proprietà, ossia il rabarbaro. Questa pianta perenne, utilizzata sia per scopi alimentari che medicinali, è conosciuta fin dai tempi più antichi, soprattutto nelle regioni orientali.

L’uso alimentare riguarda solamente le foglie carnose, che possono essere impiegate in varie ricette, sia dolci che salate. Tuttavia, esse si dovrebbero consumare con una certa attenzione, poiché potrebbero risultare potenzialmente tossiche. Infatti, al loro interno vi è un elevato quantitativo di acido ossalico, sufficiente per renderle velenose. In compenso, con le foglie si potrebbe riprodurre un ottimo decotto da applicare sulle piante dell’orto per allontanare gli afidi.

Per il momento, quindi, concentreremo la nostra attenzione sulle radici e sul rizoma, che è la parte sotterranea del fusto. Al suo interno risiedono diverse molecole che potrebbero avere un’azione farmacologica, tra cui:

Inoltre, pare che i principi attivi del rabarbaro siano in grado di esercitare un’azione antimicrobica, promuovendo l’eliminazione di batteri e tossine. Per questi motivi, solitamente si utilizza in caso di costipazione, diarrea, bruciori di stomaco, emorragie gastriche, herpes labiale ed insufficienza renale. Oltre a ciò, in genere viene utilizzato anche per facilitare il transito intestinale in caso di emorroidi e ragadi anali. Infine, sempre secondo l’Istituto Humanitas, il rabarbaro contribuirebbe anche a mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo.

Quindi, abbiamo visto che questa antica radice orientale sarebbe un vero toccasana per la digestione e per la cura di altri disturbi. Solitamente viene somministrata sotto forma di estratto secco e non dovrebbe prevedere gravi effetti collaterali, a parte un potenziale peggioramento della diarrea o della costipazione. Tuttavia, potrebbe causare qualche guaio per chi ha delle patologie pregresse. Infatti, sarebbe meglio non assumerlo in caso di appendicite, mal di stomaco, sindrome da colon irritabile, colite ulcerosa o malattia di Crohn. Oppure, nel caso in cui dovessero esserci problemi al fegato, malattie renali o calcoli.

Infine, il rabarbaro potrebbe interferire con l’assorbimento di alcuni farmaci, potenziandone o diminuendone l’effetto. Tra questi rientrerebbero, ad esempio, farmaci diuretici, corticosteroidi, lassativi, antiaritmici, anticoagulanti, tra gli altri.

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